martedì 24 luglio 2012

Le ninfe e i pastori

Non so se gli ulivi nel salento ballino... è nna cosa moderna e che fa un po' pensare al livello di conoscenza al quale ci sottopongono i businessmen. Come il tarantismo, quello che non c'è s'inventa. Poi non rompete con notti delle tarante, corsi scrausi allunile e farlocchi all'accademia (il conservatorio manco lo prendo più in considerazione, dato che, per me, non esiste)...
Torno al tempo del mito, quando gli ultivi ballavano. Fatte nnu flash, Nicandro racconta:
«[...] Queste cose sono accadute molto tempo prima della spedizione di Ercole. In quel tempo si viveva con le pecore e i pascoli.
Si racconta dunque che, nella terra dei Messapi, presso il luogo chiamato dei Sassi sacri, apparvero le ninfe Epimelidi che guidavano le danze e che poi (dopo l’apparizione delle ninfe danzanti) i fanciulli dei messapi, dopo aver abbandonato le greggi, mentre guardavano le danze dissero che essi stessi sapevano condurle ancor meglio.
Le Ninfe non gradirono questo discorso e si gareggiò tra le parti, per qualche tempo sulla superiorità di danzare: i fanciulli, pensando di gareggiare con delle donne mortali simili a loro, ignoravano certamente che competevano con esseri divini.
I fanciulli avevano una maniera di ballare semplice, rozza, come quella dei pastori: ma alle ninfe tutte le cose accrescevano spesso l’eleganza: vinti i fanciulli esse così
dissero loro: fanciulli, avete sfidato le ninfe Epimelidi: dunque insensati (pazzi), poiché siete stati vinti sarete puniti: e i fanciulli in quel luogo dove si erano fermati, vicino al tempio delle ninfe, furono trasformati in alberi: ed oggi, si ode, di notte, una mesta voce proveniente dalla selva, quasi a lamentarsi. il luogo si appella delle Ninfe e dei fanciulli».

in fase di rielaborazione...