venerdì 12 novembre 2010

Cronologia minima della canzone leccese


Cronologia minima della canzone leccese

1900-1940
Gli inizi del Novecento sono prolifici per la canzone dialettale d’autore e per il recupero di quella tradizionale.

1921 - Tito Schipa incide a New York (PathE') Quandu te llai la facce (col titolo Quannu te aài aa facce), un brano di origine popolare che riscuoterà un successo senza precedenti nel Salento ed in tutto il mondo.
1927 - Armando Gill canta al “Politeama Donato Greco” l’Urtima Serenata, con musica di Vincenzo Pecoraro e versi di Enrico Bozzi.
1933 - Paolo Grimaldi musica Lu Pascalinu tou (versi di Vincenzo Pizzi). Il brano, scritto ex novo, narra di uno sciupafemmine locale; diviene una regional hit nel giro di breve tempo. Negli anni Sessanta e Settanta Lu Pascalinu tou verrà ripreso dal Gruppo Liscio del Salento e da Bruno Petrachi.
1934 - L’OND di Gallipoli pubblica, in occasione della fiera della Va Fiera del Levante, un libretto dal titolo Canti folcloristici eseguiti nel loro costume tradizionale dai pescatori di Gallipoli inscritti nell’Opera Nazionale Dopolavoro; contiene undici brani completi dei testi di canzoni in dialetto gallipolino, con relative trascrizioni musicali, fra questi sono da menzionare [Lu rùsciu de lu mare è tantu forte], [Sott’acqua e sotta jentu navigàmu], [Quandu l’augeddu pìzzaca la fica] e, in particolare, [L’acqua ci te sciacqui a la matina], tutti brani che verranno, in anni a noi più recenti, reinseriti nel contesto della neopizzica.
1935 - Ia Sagra della canzone leccese. La canzone che ha maggior successo è la fuori concorso Lucerneddhe te Santu Ronzu (Pecoraro-Casarano), cantata da Franco Perulli. Il primo premio è tuttavia assegnato a Comu e’ ca t’ia dire (Pecoraro-Mantovano).
1936 - IIa Sagra della canzone leccese. Non una grande sagra: la giuria non assegna il primo premio, attribuendo direttamente il secondo a Quista e’ Lecce (Corona-Sacquegna)
1937 - IIIa Sagra della canzone leccese. Da ricordare per la canzone Rumule, con versi Maria Attisani Vernaglione e musica di Tito Schipa, cantata dalla soprano Elena Petrini.
1938 - Lorenzo Casarano pubblica Lecce Canta un volumetto contenente alcuni suoi versi scritti appositamente per essere musicati da Vincenzo Pecoraro.
Sempre nel 1938 viene pubblicato Sona Maestru di Menotti Corallo, contenente l'inno alla leccesità: Arcu te Pratu.

Anni Quaranta
Non sono riuscito a recuperare testimonianze particolarmente significative. Forse perché l'Italia si ferma per il secondo conflitto mondiale.

Anni Cinquanta e Sessanta
1954 - Dal 12 al 17 agosto Alan Lomax e Diego Carpitella conducono una ricerca nel Salento effettuando oltre 170 registrazioni e circa 100 scatti fotografici.
1959 - Ernesto de Martino scende nel Salento assieme al suo gruppo di ricerca.
1961 - Viene pubblicata la prima edizione de La terra del rimorso, il resoconto della spedizione demartiniana in Terra d’Otranto effettuata nel 1959.
1968 - Bosio e la Longhini scendono nel Salento.

Anni Settanta
Sono gli anni di rottura fra la musica urbana e quella rurale. La prima trova i suoi protagonisti nel Gruppo Liscio del Salento, in Cesare Monte, Bruno Petrachi, Eupremio Fersino e gli Ultimi, Augusto Nuzzone, Franco Miccoli, Salvatore Cagnazzo e altri. La seconda viene rivisitata in chiave politica da vari gruppi di ricerca e riproposta. Fra questi il più importante è il Canzoniere Grecanico Salentino.
1977 - Il Canzoniere Grecanico Salentino pubblica Canti di Terra d’Otranto e della Grecìa Salentina.
1979 - Primo Festival della canzone leccese “Lucerneddhe lucerneddhe”, vinto da Ginone (Luigi De Gaetano) con il brano Ièu però, di Gino Ingrosso.

Anni Ottanta
Sono gli anni in cui la musica urbana ha una netta prevalenza sulla musica rurale. Grazie anche alle radio ed alla prima televisione locale privata, Telelecce.

Anni Novanta
Sono gli anni in cui la musica urbana scompare quasi del tutto e si afferma il movimento della neopizzica.
1991 - Il Sud Sound System incide Fuecu singolo che dà il via alla stagione dell’hip hop reggae in Italia.
1998 - Nasce la “Notte della Taranta”.

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