Maurizio Nocera, Il morso del ragno. Alle origini del
tarantismo e il mondo del fenomeno vissuto dall’interno. Interviste a tarantate
e parenti, Introduzione di
Gilberto Camilla, Prefazione di
Georges Lapassade, Postfazione di
Carl A. P. Ruck e Blaise D. Staples, 3° volume della collana “La terra e le
storie”, diretta da Antonio Errico e Maurizio Nocera, Capone Editore, Lecce
2013
Pagine
152, € 10,00
ISBN: 978-88-8349-182-5
Il libro: Il tarantismo è un fenomeno ancora poco conosciuto.
Volta per volta, sono stati indicati, come fattori scatenanti, o le condizioni
psichiche delle persone coinvolte, o le condizioni sociali, oppure problemi
legati alla sfera magico-religiosa, fattori che, comunque, indipendentemente
dalla motivazione da cui sono scaturiti, hanno avuto un fondamento.
In questo
volume, il tentativo dell’Autore consiste nel cercare di rintracciare,
attraverso delle interviste a persone coinvolte direttamente nel fenomeno e
attraverso una nuova lettura della vasta bibliografia specifica, quali possano
essere state le cause dello scatenamento di un così radicato e millenario
fenomeno.
Melfi (Pz), Museo Archeologico Nazionale, vaso apulo-lucano di età ellenistica raffigurante una Menade che "sfugge" a Dioniso |
L’Autore: Maurizio Nocera (1947), ha pubblicato: (con A. L.
Verri) Dieci anni in rivista 1979-1988. Lettere a “Pensionante de’ Saraceni” (Matino 1990); Antonio
Antonio. Fabbricante d’armonia (Melpignano 1998); Compianto
(Carpignano Salentino 2001; seconda ediz. Alpignano 2005); Totò Franz
altrimenti detto Totò Toma (Castrignano dei Greci 2002); Il fanalista
d’Otranto (Gallipoli 2003); Antonio Antonio o dell’Amicizia
(Parabita 2003); Figli, vostro padre uccidete / La lama del tenente
(Copertino 2004); Crepuscolo nel mare di Gallipoli (Gallipoli 2004); Profilo
di don Pablo (Alpignano 2012); Giuseppe Forcignanò. Tirai su di lei per
troppo amore (Pieve Santo Stefano 2013).
Chianciano Terme, vaso raffigurante una scena di pizzica |
Prefazione, di Georges Lapassade: Maurizio
Nocera è da tempo uno dei principali animatori del neo-tarantismo salentino, la
cui sorgente principale resta l’opera classica di Ernesto de Martino: La
terra del rimorso. Questa opera, divenuta uno dei classici
dell’antropologia contemporanea, in effetti ha avuto un destino paradossale:
allorquando essa annunciava la probabile fine del tarantismo classico (vale a
dire l’elemento essenziale della terapia tradizionale dei tarantolati), da
lontano andava crescendo l’attuale corrente del neo-tarantismo, oggi molto
affermata a Lecce e nell’intero Salento. Questo neo-tarantismo in effetti si
alimenta del ricordo del tarantismo d’altri tempi, facendo spesso rivivere in
molte feste e in altre manifestazioni la dimensione musicale, corale e
orchestrale. Allo stesso tempo ciò ha dato impulso a molte altre manifestazioni
e soprattutto a pubblicazioni dedicate a queste antiche pratiche.
La
presente opera di Maurizio Nocera s’inscrive in questa corrente culturale, e in
più parti è arricchita di nuovi apporti come, ad esempio, l’intervista a Luigi
Stifani, divenuto noto in quanto musico-terapeuta di Maria di Nardò e spesso
citato da Ernesto de Martino. L’opera di Maurizio Nocera costituisce così un
contributo di primo piano a questa corrente culturale molto ricca che va a
formare l’identità collettiva di questo Salento a volte assai differente da
quello che Ernesto de Martino descrisse nel 1959 e pur tuttavia ugualmente
fedele a ciò che era stato anticamente.
Il
contributo di Maurizio Nocera prende così il suo posto a volte molto erudito
nel panorama delle opere che ricostituiscono ciò che un tempo è stato in questo
Sud d’Italia e di quelle – come d’altronde spesso accade anche altrove! – che
producono la sua nuova identità. (Parigi, 29 marzo 2005)
Con i contributi di:
Gilberto
CAMILLA, nato a Torino nel 1950;
storico, ricercatore e psicoanalista, ha esercitato la professione di
psicoterapeuta fino al 1992. Tra i fondatori della Sissc, ne ricopre
attualmente la carica di Presidente. Direttore Scientifico della rivista «Altrove»
fin dal 1994, è autore di libri e di svariati articoli e contributi vari. Fra
tutti si ricordano: Allucinogeni vegetali. Culto antico e moderno uso
ricreazionale, Verona,1982; Hofmann, Scienziato Alchimista. Tributo allo
scopritore dell’Lsd, Roma, 2001; Psicofunghi italiani, Roma, 2003; Le
Piante Sacre. Allucinogeni di origine vegetale, Torino, 2003. (Con Fulvio
Gosso) Pionieri della Psichedelia, Torino, 2004. (Con Massimo Centini) Sciamanismo
e Stregoneria, Torino, 2005. (Con Fulvio Gosso) Allucinogeni e
Cristianesimo. Evidenze nell’arte sacra, Paderno Dugnano (MI), 2007. L’Arte
visionaria huichol, Torino, 2007. (Con Fulvio Gosso) Hanno visto
migliaia di dèi. Religiosità e laicità dell’esperienza visionaria, Paderno
Dugnano (MI), 2009. Chi era Dioniso?, Torino-Salerno, 2013.
Georges
LAPASSADE (Arbus, 10 maggio 1924 – Stains,
30 luglio 2008), filosofo e sociologo francese. Professore e ricercatore
emerito di Etnografia e Scienze dell’Educazione presso l’Università di Parigi
VIII, dove ha lavorato e organizzato seminari fino agli ultimi anni della sua
esistenza. È una delle figure più importanti della psicosociologia,
dell’etnologia e della pedagogia. Ha introdotto in Francia l’etnometodologia.
Fu il primo sociologo francese a studiare il rap a partire anche
dall’osservazione del fenomeno manifestatosi a Lecce. Era considerato, con René
Lourau, uno dei padri dell’analisi istituzionale. Autore di numerose opere
sugli stati modificati di coscienza, nella sua lunga carriera si è occupato
delle culture nordafricane e afroamericane, con particolare interesse per i
temi della transe. In Italia, Georges Lapassade ha lavorato sulla pizzica e il
tarantismo. Il suo primo libro L’entrée dans la vie, fu pubblicato nel
1963 (tradotto in Italia nel 1971 da Sergio de La Pierre con il titolo Il
mito dell’adulto). Le edizioni Urra-Apogeo hanno ripubblicato, nel 2008, Dallo
sciamano al raver. Saggio sulla transe uscito in prima edizione presso
Feltrinelli nel 1980. Importante il suo contributo scientifico al Salento dove,
a partire dal 1981, ha lavorato in diverse esperienze sia con l’Università sia
con altri enti e gruppi di studio. Oltre alle numerose introduzioni ai libri di
autori salentini, molti sono stati i suoi saggi sui movimenti sociali e
culturali della terra che lo ha ospitato. Un più completo ricordo di G.
Lapassade sta nel libro All’ombra di Georges Lapassade. Testimonianze e
aneddoti dal Salento (a cura di Guglielmo Zappatore), Sensibili alle
foglie, 2009.
Carl
Anton Paul RUCK, nato a Bridgeport
(Connecticut) nel 1935, è uno dei maggiori conoscitori della Letteratura antica
e uno dei più apprezzati filologi statunitensi; insieme a Robert Gordon Wasson
e ad Albert Hofmann ha aperto un nuovo capitolo della storia
dell’etnomicologia, un capitolo fondamentale per capire la religione
dell’antica Grecia. Tutto incominciò quasi quarant’anni fa, nell’ottobre del
1977, quando nel corso della II Conferenza Internazionale sui funghi
allucinogeni (Fort Worden, 27-30 ottobre) venne presentata per la prima volta
l’ipotesi lisergica come interpretazione dei Misteri Eleusini, a firma appunto
di Wasson, Hofmann e Ruck. Instancabile e attento osservatore del simbolismo
nel mondo classico e nel Cristianesimo delle origini, proprio a lui si deve il
neologismo enteogeno oggi entrato nel linguaggio comune per definire le
piante sacre (allucinogene), ottenuto dalle parole greche entheos e
genés, “che manifesta il dio interiore”. Conosciuto in Italia, avendo
spesso collaborato con la Sissc partecipando a numerosi suoi Convegni e con
contributi scritti. Tra i suoi lavori sono da segnalare: The Road to Eleusis:
Unveiling the Secret of the Mysteries (con R. G. Wasson, B. D. Staples e A. Hofmann),
Harcourt Brace Jovanovich Pub. N.Y. 1978. (Edizione
italiana Alla scoperta dei Misteri Eleusini, Milano 1996); Persephone’s Quest:
Entheogens and the Origin of Religion (con R. G. Wasson e altri Autori), New Haven,
1986; The Apples of Apollo: Pagan and Christian
Mysteries of the Eucharist (con C. Heinrich e B. D. Staples), Carolina,
2001; Sacred Mushrooms of the Goddess, Berkeley, 2006. In italiano: Vischio,
Centauri e Datura (con B. D.
Staples), in Eleusis (nuova serie) n. 2, 1999; Perseo,
il raccoglitore di funghi (con C. Heinrich e B. D.
Staples), in «Eleusis» (n. s.) n. 2, 1999; Giasone,
l’Uomo-Droga (con C. Heinrich e B. D.
Staples), in «Eleusis» (n. s.) n. 3, 1999; Mescolando
il kikeon (con P. Webster e
D. M. Perrine), in «Eleusis» (n. s.) n. 4, 2000; Sacramenti visionari
eretici nell’élite eclasiastica: l’altare di Grünewald, in «Altrove» n. 11, 2004; Il
Mistero eleusino e la rivoluzione psichedelica, in «Altrove» n. 13, 2007; Prefazione a F. Gosso e G. Camilla, Allucinogeni e Cristianesimo. Evidenze
nell’arte sacra, Milano 2007.
Blaise
Daniel STAPLES (1948 – 2005), anche se poco
noto al grande pubblico, fu uno dei più importanti studiosi di mitologia
classica. Nato a Somerset (Massachusetts), si laurea in Lettere alla Boston
University, dove ottiene anche il dottorato (Ph. D.) in Studi classici. Nella
stessa Università conosce Carl Ruck, che diverrà suo amato compagno fino alla
sua prematura scomparsa. Con Ruck è coautore di The World of Classical
Mythology: Gods and Goddesses, Heroines and Heroes, uno dei più innovativi
studi sulla mitologia greca. Contribuisce anche a The Road to Eleusis:
Unveiling the Secret of the Mysteries, con una nuova traduzione dell’Inno
Omerico a Demetra. Tra i suoi lavori più importanti sono da ricordare: The Road to Eleusis:
Unveiling the Secret of the Mysteries (con C. Ruck, R. G. Wasson e A. Hofmann, 1978); The
World of Classical Myth: Gods and Goddesses, Heroines and Heroes (con Carl Ruck, 1994); The
Apples of Apollo: Pagan and Christian Mysteries of the Eucharist (con Carl Ruck, 2001); The
Hidden World: Survival of Pagan Shamanic Themes in European Fairytales, (con Carl Ruck, José Alfredo González Celdrán e Mark Alwin
Hoffman, 2007.
Indice: Avvertenza; Tarantismo e sessualità,
di Gilberto Camilla; Prefazione alla prima edizione, di Georges
Lapassade; Intervista a Georges Lapassade; Cosa è il tarantismo oggi,
di Piero Cannizzaro; Introduzione alla prima edizione, di Maurizio
Nocera; Incantata fui; Santu Paulu miu de Galatina / Se m’à fare la
grazia fammela mprima; Io,
Luigi Stifani, mi sono miscellato con le tarante; Galatina: ... L’ombelico del Salento; Balla Maria, balla cuntenta, ca stae
l’amore tou ca te sona e canta; Santu Paulu benadittu / intra lla
manu tegnu scrittu / lu nome de Maria;
Mamma, ho fame; Languidezza di stomaco; Sì, figlia mia, ballai
per due giorni interi; Quando giungevi al feudo di Galatina, ti facevano
scendere dal traino; Forse che la mia sessualità non era giusta;
A casa
il tamburello non manca mai; Ste na serpa casarola cu te pozza muzzeca’!;
Nella Cappella di san Paolo di Galatina suonando il tamburo rullante; Se
nun ci thrrei lu filu a lla taranta, nu nci balla; Francesco De Raho e
gli studi sul Tarantolismo; La
Tarantella e la follia di Io. Danzando con la Musica del Tempo, di Carl A. P. Ruck e Blaise D.
Staples; Testimonianze fotografiche.
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