Intorno alla
tarantola*
Tra i
falangi e i ragni se ne annoverano alcuni altri che, volgarmente, sono chiamati
tarantole e sono esclusivi dell’Italia e, soprattutto, della Puglia, per cui si può dedurre
che Plinio sbagliò quando scrisse che sono una schiera straniera all’Italia, dal momento che non solo
questo genere è peculiare ma, in verità, nelle
regioni italiane ne nascono molti altri, come è confermato dall’esperienza e dall’autorevolezza di molti
scrittori. Questo animale produce molti sintomi sorprendenti simili a quelli
degli scorpioni e dei ragni. Si dice, in verità, che ne provoca uno singolare:
quando morde (punge) uno, quello è solito rimanere sempre nello
stato e nel modo di fare in cui è stato punto finché il veleno non è stato
espulso dal corpo, così che se punge qualcuno che cammina, quello camminerà sempre, se
sta saltando [ballando] sempre balla, se sta ridendo sempre ride; io non sono
in grado di affermare se ciò sia vero o meno, ma quelli che si sono trovati in
Puglia, lo danno per certo; e talvolta io ho visto qualcuno che saltava di
continuo, e diceva che era stato morso dalla tarantola, ma appena veniva preso
dal capo e legato con funi, veniva curato. Tuttavia, per il resto affermano che
contro il morso della tarantola può fare molto la musica, ma i
rimedi per questo veleno sono da ricercarsi dagli abitanti della Puglia. E
questo è la fine della trattazione specifica sui veleni che vengono iniettati
dagli animali.
* rielaborazione di Federico Capone
vedi anche: http://issuu.com/sataterra/docs/diversatilitarantismo
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